Non ci ha messo poi così molto a conquistare il suo popolo, nonostante la vastità della Cina. Si è espansa talmente rapidamente da stupire tutti nel 2021, diventando il primo marchio al mondo, meglio di Apple e Samsung con quello storico semestre. Conquistato il potere, Xiaomi è ben determinato a mantenerlo.
Xiaomi sta conquistando l’Europa e altre parti del mondo. La sua avanzata non sembra conoscere limiti, nemmeno usi e costumi così diversi degli Occidentali è un problema. Così come la lingua. Già, la lingua.
A tal riguardo, lo scorso 30 novembre, Xiaomi ha ottenuto l’approvazione di un interessante brevetto.
Apparentemente, la multinazionale cinese che opera nel campo dell’elettronica di consumo, fondata nel 2010 da Lei Jun e con sede a Pechino, ha sviluppato un sistema di traduzione delle chiamate vocali, che è in grado di farlo in tempo reale.
Con il numero CN113726952A, il nuovo brevetto di Xiaomi denominato “metodi e dispositivi di interpretazione simultanea, apparecchiature elettroniche e supporti di memorizzazione durante una chiamata” descrive un sistema per interpretare altre lingue, insieme ad una traduzione praticamente istantanea, permettendo così di parlare con persone che lo fanno in una lingua diversa.
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Come rivelato e descritto da ITHome, questo nuovo brevetto registrato parla in maniera dettagliata di un meccanismo piuttosto sorprendente per effettuare chiamate in modo che la voce originale e la traduzione non vengano neppure mischiate contemporaneamente. Praticamente con la nuova funzionalità, l’utente avrà un’interpretazione simultanea di chi sta chiamando e la traslitterazione aggiuntiva non si sovrapporrà alla sua voce, evitando il caos.
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Xiaomi ha brevettato un meccanismo che funzionerebbe tra il mittente e il destinatario, traducendo la voce del mittente, per inviarla successivamente al destinatario ed evitare così di sentire contemporaneamente la voce originale e la voce tradotta. Qualche frammento di secondi, che sarà mai. Ormai con le videochiamate su Whatsapp, social e quant’altro, siamo abituati.
Il meccanismo di Xiaomi, comunque, è abbastanza avanzato e a breve potrebbe essere lanciato nella MIUI, acronimo di Mobile Internet, un ROM per smartphone e tablet sviluppato proprio da Xiaomi e basato su Android, in modo tale che se dovessero finire nel dimenticatoio oppure tralasciati, potrebbero nel migliore dei casi essere lanciati solo in Cina.
Così, dopo XiaoAI, quell’assistente vocale che adesso, con l’ultimo aggiornamento interagisce con i bambini rispondendo come se lo fosse lei stessa e gestisce tutti dispositivi smart semplicemente con una frase, grazie naturalmente all’Intelligenza Artificiale, Xiaomi potrebbe stupire di nuovo. L’ha già fatto quest’anno: ripetersi non sarà un problema.
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