Il music streaming di Google arricchisce l’esperienza freemium di una attesissima funzionalità e lancia il guanto di sfida a Spotify e le altre.
YouTube Music è il servizio musicale a pagamento, con cui la piattaforma di video streaming più famosa del mondo fa concorrenza a colossi come Spotify, Apple e Amazon Music. Il modello a sottoscrizione ha da tempo soppiantato le classifiche di vendita dei dischi che per decenni hanno reso l’industria musicale il paese di Bengodi. La piattaforma di Google, che dal 2015 cavalca il trend, ha deciso di offrire agli iscritti freemium una nuova feature, che finora era prerogativa della versione a pagamento.
Negli ultimi mesi, i numeri di YT Music sono schizzati verso l’alto, dando a intendere che sono sempre di più gli utenti a sottoscrizione gratuita che passano all’account premium. Perciò, Google vuole rendere l’offerta gratuita ancora più appetibile, peraltro pareggiando quella di diversi competitor. La nuova funzionalità sarà testata a partire dall’inizio di novembre. E di sicuro farà contenti tutti gli ascoltatori.
Tra poco, dunque, anche chi ha la versione gratuita di YouTube Music potrà avvantaggiarsi di un’opzione che fa fare alla app un marcato salto di qualità: l’ascolto in background, che sarà attivo dal prossimo 3 novembre a cominciare dal Canada. Attualmente, gli account finanziati tramite le inserzioni pubblicitarie tra un video e l’altro, infatti, sono in grado di riprodurre la musica solo se la app è in primo piano. Appena si sposta in secondo piano o si spegne lo schermo, la riproduzione è interrotta. Non è così per il livello a pagamento, che consente un ascolto senza soluzione di continuità.
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Una scelta strategica che permette a Google di attestarsi sullo stesso piano di concorrenti come Apple Music, Pandora, Tidal e Spotify, ovvero la regina incontrastata di questo settore. Gli svedesi sono stati i pionieri del ramo e a luglio 2021 hanno riportato 165 milioni di utenti a pagamento. Il loro punto forte è la qualità dello streaming, che viaggia a 320 kb al secondo nella versione premium, ma anche un prodotto molto forte quando si parla di diversificazione. Basti pensare ai podcast o al catalogo hi-fi di Classica.
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In termini di dettagli sonori, YouTube non regge il confronto con i suoi pur decorosi 256 kbps. Una differenza praticamente nulla se ascoltiamo la musica con le cuffiette del cellulare, ma che invece sarebbe evidente qualora preferissimo cuffie di qualità elevata o, ancora meglio, un impianto di amplificazione ad alta fedeltà. In attesa di migliorare anche tecnicamente la piattaforma, il background listening contribuirà a portare su sempre più dispositivi lo streaming musicale gratuito di YouTube. Una base che Google spera di tramutare presto in clienti che ogni mese paghino moneta sonante.
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